Show summary Hide summary
Claude Barzotti, lo conoscete? Questo cantante belga affascinante, nato Francesco Barzotti il 23 luglio 1953, nella piccola città di Châtelineau, in Belgio. Misurava circa 1,75 m, una figura discreta per un uomo diventato una voce imprescindibile.
Francamente, la sua storia è un misto di Italia e Belgio. La sua infanzia è stata condivisa tra questi due mondi, tra la Sicilia e il Belgio – un po’ come un andirivieni tra le sue radici e il paese d’adozione. È questo che ha forgiato la sua identità pubblica, quel piccolo lato “Rital” che ha saputo abbracciare con i suoi successi.
Avrete sicuramente canticchiato le sue canzoni negli anni ’80-’90. Ha fatto vibrare i cuori con brani come Le Rital, Madame, o ancora Je ne t’écrirai plus. Aveva quel timbro leggermente roca, quell’emozione cruda che ti prendeva allo stomaco senza avvertire.
Francamente, Claude non ha mai davvero lasciato il pubblico, anche se i suoi ultimi giorni sono stati segnati dalla malattia, che ha affrontato con coraggio fino alla sua morte nel 2023. Nel frattempo, aveva scelto di mettere da parte la musica nel 2020, consapevole che la vita gli stava giocando un brutto scherzo.
Claude Barzotti, un cantante belga di origine italiana con un successo duraturo
Francesco Barzotti, detto Claude Barzotti, era un curioso miscuglio. Nato in una famiglia italiana stabilitasi in Belgio, ha trascorso parte della sua infanzia in Italia, vicino a Pesaro sulla costa adriatica. È lì che ha iniziato con la musica, tra fisarmonica e chitarra, prima di tornare in Belgio all’età di nove anni.
Aveva quindi questa doppia cultura che traspariva nelle sue canzoni, un vero ponte tra due mondi. Vai a sapere, forse gli ha dato quella marcia in più. È morto nel 2023, a Court-Saint-Étienne, a 69 anni, malato di cancro al pancreas. Ma fino alla fine è stato un artista appassionato, legato alla sua terra natale.
Prima della fama, il cammino non è stato tutto in discesa. Barzotti è stato muratore, meccanico di biciclette, perfino insegnante di musica. Vi immaginate? Il tipo che avrebbe potuto restare nell’ombra e invece ha trovato la luce grazie alle sue canzoni, iniziate già a 20 anni con quel famoso “Madame”.
Ah, e un piccolo dettaglio curioso: è stato membro del club di tennis tavolo “la Palette Stéphanoise”, dove tra l’altro è stato campione con la sua squadra nel 1974. Un cantante sportivo, chi l’avrebbe mai detto?
I grandi successi di Claude Barzotti ✨ le sue canzoni che hanno segnato la loro epoca
Il ragazzo non ha fatto le cose a metà. Nel 1983, il suo successo Le Rital esplode, restando al numero 1 delle vendite in Francia per 7 settimane! Questo brano è un po’ la sua carta d’identità, il regalo che ha offerto a tutta una generazione. Amava ricordare che, all’inizio, “rital” era un insulto, ma grazie a lui questa parola ha perso il suo lato peggiorativo.
E poi “Je ne t’écrirai plus”, nel 1984, che gli vale un disco d’oro, con oltre 500.000 copie vendute. Per un ragazzo che ha iniziato nei balli, è una bella traiettoria. Senza dimenticare “Madame”, scritta a 20 anni mentre lavorava come meccanico, una canzone piena di pudore che tocca ancora.
Negli anni ’90, continua con Aime-moi, la prova che non si è mai davvero allontanato dal cuore delle persone. Volete ascoltare? C’è anche una playlist speciale con tutti i suoi più grandi successi per tuffarsi in quell’atmosfera qui.
Ha anche prestato la sua penna a Dalida, per “La pensione bianca” nel 1984. Un tipo che sapeva scrivere per sé, ma anche per gli altri. La carriera è stata abbastanza piena, di dischi, di tournée, di momenti di gloria.
Una carriera ricca ma segnata da lotte personali
Non è sempre stata facile, la vita di Barzotti. Nel 1975 ha dovuto subire la rimozione di un rene a causa di problemi di salute. Vi immaginate fisicamente, non deve essere semplice. E poi c’è stata la lotta contro l’alcol, quell’ombra che lo seguiva dai 30 anni, e che faceva fatica a domare.
Nel 2020 è la fine. Claude annuncia che smette tutto, vittima di gravi problemi di salute legati all’alcol e al suo fegato. Il ragazzo aveva assaggiato la vita e i suoi eccessi, e ne pagava il prezzo. Ma fino alla fine è rimasto legato alla musica, gli piaceva, aveva quel talento grezzo, quell’emozione tangibile.
Nonostante tutto, ha mantenuto quel legame forte con i suoi fan e il pubblico – ha partecipato a diverse tournée per gli “Âge tendre”, dove condivideva il palco con altre leggende degli anni ’80. Questo ricorda che il suo cuore batteva sempre per il palco.
La vita intima di Claude Barzotti: famiglia, passioni e impegni
Claude era anche un uomo di famiglia. Ha due figlie, Vanessa nata nel 1974 e Sarah, nata nel 1990. Due lampi della sua vita, che lui custodiva lontano dai riflettori. Se cercate gossip, è un fallimento. Ha preferito dare priorità alla musica e ai suoi cari.
Il suo lato discreto fuori dal palco gli ha permesso di coltivare le sue passioni diversamente, tra cui il tennis tavolo, come membro attivo — sì, la Palette Stéphanoise si ricorda ancora di lui. Era un tipo semplice, legato alle sue radici italiane e al suo paese belga. Un vero mix che gli dava quel fascino unico.
Si è anche impegnato in cause, in particolare nella lotta contro il cancro, una battaglia personale e condivisa. Questa vulnerabilità visibile è anche ciò che rende il suo percorso così toccante.
Volete saperne di più su questo artista fuori dal comune? Visitate la sua biografia ufficiale, è un tuffo affascinante nella vita di un uomo che ha segnato più generazioni.
I progetti recenti e l’eredità musicale di Claude Barzotti 🎶
Ultimo album nel 2019, Un homme, che conserva quell’ADN emozionale e sincero. Si sente che il tempo non cancella le passioni né le ferite. Certo, la pandemia e le sue difficoltà hanno sconvolto la sua carriera, forzando la cancellazione di molti concerti nel 2020, ecco perché ha preso la difficile decisione di fermarsi.
Impossibile dimenticare il suo passaggio sul palco parigino dell’Olympia nel 2009 con « Je reviens d’un voyage ». Un momento forte, catturato in un album live che ancora fa venire i brividi. Potete (ri)scoprirlo facilmente grazie a questo estratto video. Una performance che mostra quanto sapesse ancora toccare il suo pubblico.
In sintesi, Claude Barzotti lascia dietro di sé un’eredità amata, una storia d’amore con la musica popolare francofona, allo stesso tempo tenera e malinconica. Le sue canzoni risuonano ancora, prova che questo cantante belga di origine italiana ha vinto la sua scommessa: attraversare il tempo.
- 🌟 1983: Numero 1 con Le Rital, la sua canzone emblematica
- 🎵 Oltre 500.000 copie vendute per Je ne t’écrirai plus
- 💕 Due figlie, Vanessa e Sarah, pilastri della sua vita
- 🛑 Fine carriera nel 2020 a causa della malattia
- 🎤 Partecipazione al tour Âge tendre dal 2008 al 2020
Chi era Claude Barzotti?
Claude Barzotti, il cui vero nome era Francesco Barzotti, era un cantante belgo-italiano nato nel 1953, famoso per i suoi successi negli anni ’80 come Le Rital e Madame.
Perché Claude Barzotti era soprannominato ‘Le Rital’?
Questo soprannome deriva dal suo successo ‘Le Rital’, che evoca con orgoglio le sue origini italiane e ha contribuito a popolarizzare questo termine spesso peggiorativo.
Quando Claude Barzotti ha smesso la sua carriera?
Ha terminato la sua carriera nel 2020, principalmente a causa di gravi problemi di salute legati a un cancro e a problemi di alcolismo.
Quali sono i successi imprescindibili di Claude Barzotti?
I suoi più grandi successi restano ‘Le Rital’, ‘Madame’, ‘Je ne t’écrirai plus’ e ‘Aime-moi’.
Come scoprire la musica di Claude Barzotti oggi?
Potete ascoltare i suoi più grandi successi sulle piattaforme di streaming e trovare video live, come in questa playlist o questo concerto all’Olympia.

