Hugues Aufray

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Ecco, Hugues Aufray, sicuramente conosci il suo nome, forse ancora di più le sue canzoni, quella voce che porta il vento del largo da più di sette decenni. Nato il 18 agosto 1929 — sì, 96 anni nel 2025, appena festeggiati con stile — non mostra affatto la sua età! Quando lo incontri, pensi che potrebbe risvegliare qualsiasi palco, ancora e ancora.

È alto circa 1,78 m, un po’ come una statura a cui non si pensa necessariamente, eppure ben piantata su due piedi. Sposato con Hélène Faure fino al 2022, poi con Murielle Mégevand dal 2023, possiede quella forza tranquilla che solo una vita lunga a danzare con la musica può dare.

Il suo percorso è un vero e proprio giro del mondo culturale. È stato formato in parte alla scuola Reale Militare di Sorèze, poi al liceo francese di Madrid. Immagina la ricchezza di un ragazzo immerso in più lingue, più ritmi, prima ancora di posare davvero la sua chitarra sul palco.

E poi, fu il grande salto: arrivano gli anni ’60 e la follia folk, con canzoni come Santiano o Adieu Monsieur le Professeur, che ancora oggi risuonano come un’aria del tempo, senza tempo, quasi magica. Fu soprattutto colui che sollevò il velo di Bob Dylan per la Francia, traducendo le sue canzoni in un momento in cui nessuno conosceva ancora quel genio.

Chi è davvero Hugues Aufray? Le sue origini e identità pubblica 🎸

Figlio di una famiglia di intellettuali con una sorella attrice e due fratelli con talenti diversi, Hugues è cresciuto tra Parigi, Sorèze e Madrid. Questa vita divisa tra culture e paesi gli ha dato quella apertura mentale che si ritrova nelle sue canzoni.

Ha iniziato la carriera ispirandosi ai miti americani come Woody Guthrie e naturalmente Bob Dylan, che scoprì a Greenwich Village. Nel 1961, il suo destino cambiò definitivamente dopo un invito a New York da Maurice Chevalier.

Lì, frequentò Peter, Paul and Mary, visse quell’incredibile fermento folk e decise di riportare in Francia questo soffio nuovo. I suoi concerti restano mitici, in particolare all’Olympia dove ha regolarmente scosso la sala dagli anni ’60 fino al 2024, una vera lezione di longevità!

E il suo segno non si limita alla musica, perché è anche pittore, scultore, appassionato di equitazione e vela – un uomo dai mille talenti che rifiuta di essere rinchiuso in una semplice casella.

Il percorso prima della celebrità: tra rigore militare e scoperta del folk

Non è stato facile all’inizio, questo percorso. Nel 1949 svolse il servizio militare al 27º Battaglione degli Chasseurs Alpins ad Annecy, per forgiare quel carattere che gli servirà per tutta la vita. Poi gli studi in Spagna, prima che la chitarra diventasse la sua arma preferita.

Si percepisce che ha sempre avuto una forma di disciplina, ma anche di libertà interiore. È questa dualità che sostiene il suo stile: tra rigore e leggerezza, la musica di Hugues è un vero mix, viaggia, parla di amicizia, fraternità, di quella complicità umana che scalda il cuore.

E poi l’America, lo shock della scena newyorkese, dove incontrò un giovane Dylan ancora sconosciuto al pubblico, ti segna un uomo per tutta la vita. Tornato indietro, si lanciò nell’adattamento francese del folk americano, un ponte tra due culture, due mondi.

La sua prima canzone di successo, Y avait Fanny qui chantait, risale al 1959. Il resto, lo sai, è quasi storia antica, a questo punto più viva che mai.

Grandi successi memorabili e una carriera che dura da 70 anni

Francamente, cercare di riassumere la carriera di Hugues Aufray è un po’ come voler contare le stelle. Santiano, J’entends siffler le train, Stewball… Brani già cult nel 2025, canzoni che non invecchiano.

Ha registrato più di 400 canzoni e una trentina di album, sempre con quel tocco folk unico che ha ispirato generazioni. E sul palco, l’hai visto, si muove, trasmette, è un vecchio di quelli veri, ma con un’anima da bambino che non viene mai meno.

Il suo modo di essere ha a lungo superato i confini del genere in Francia, e io trovo incredibile che alla sua età sia ancora capace di riempire l’Olympia e di fare tournée. Fa parte dei pochi a possedere questa vitalità fuori dal comune.

La sua casa editrice, La Compagnie, creata negli anni ’70, testimonia anche un impegno nella musica ben oltre la sua semplice carriera di cantante.

Una vita privata come il suo stile: onesta, libera e un po’ fuori dagli schemi

Sposato dal 1951, padre di due figlie, nonno di cinque nipoti, ecco un bel quadro. Ma la vita di Hugues è un po’ più complicata di un semplice cliché familiare.

Dopo la morte di Hélène nel 2022, si risposa con Murielle Mégevand nel 2023, il che dimostra bene che anche a 94 anni si può ancora credere, si può ancora andare avanti. Nessun discorso formale da lui, solo un’onestà disarmante.

Da tempo ha tolto il tabù dalla sua vita sentimentale, parlando con un pizzico d’umorismo di una specialità svizzera un po’ a parte, e dicendo semplicemente di essere “un uomo normale”.

Per lui, equilibrio fa rima con trasparenza, quando ognuno trova il proprio posto senza finzioni. È raro e prezioso in questo ambiente dove spesso la tavola è ben apparecchiata per nascondere la verità.

Alcune curiosità sorprendenti e dettagli poco conosciuti di un percorso fuori dal comune

Aspetta, ti confido una cosa: sapevi che Hugues non è solo uno scultore di talento ma ha realizzato un busto di Bob Dylan esposto alla Cité de la Musique? Tra i suoi concerti, gioca con i suoi pennelli e gli strumenti da scultore.

E poi, è un vero appassionato di cavalli, tanto da organizzare staffette equestri e persino una rotta dei Moschettieri. Un appassionato completo, fuori dagli schemi.

È stato anche decorato Cavaliere della Legion d’Onore, Commendatore delle Arti e delle Lettere… mica male per un ragazzo che, molto presto, voleva solo “cantare le sue storie”.

Infine, e questo mi piace molto, ha organizzato un incontro con Papa Francesco nel 2024, suonando un estratto di Le Petit Âne Gris alla chitarra. Una prova di quel ponte incredibile che posa tra le generazioni e persino le istituzioni.

I progetti recenti e le novità di un eternò trovatore

Nel 2024, riempiva ancora l’Olympia, prova che non ha perso niente di quella fiammella sul palco. E nel 2025, resta l’artista maschile più anziano che gira regolarmente in Francia, un’impresa che suscita davvero rispetto.

Continua a creare, registrare e persino esporre le sue sculture e pitture. È anche molto attivo sulla sua pagina ufficiale Facebook e condivide le sue ultime avventure con i fan.

Il suo sito ufficiale huguesaufray.com raccoglie tutte le sue date, le sue opere e le sue novità. Francamente, è un uomo che non si ferma mai, pronto a sorprenderti ad ogni angolo di palco o esposizione.

Collabora anche a volte con altri artisti, sempre in quella vibrazione folk e autentica che lo caratterizza da sempre. Niente di bling, sempre col cuore.

  • Concerti regolari in tutta la Francia e all’estero 🎤
  • Esposizioni di pittura e scultura nelle gallerie 🎨
  • Collaborazioni musicali diverse e originali 🎶
  • Impegni in cause umanitarie e sociali ❤️
  • Presentazioni e interviste nella stampa e nei media 📺

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