Julian Assange

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Julian Assange è un tipo un po’ mitico. Nato nel 1971 a Townsville, in Australia, oggi ha 53 anni. Non molto alto, circa 1,79 m, è diventato famoso come il ragazzo dietro WikiLeaks. Ah, e sul piano personale, è un single per nulla convenzionale, dato che la sua vita pubblica è stata una vera escalation di avventure.

La sua infanzia? Piuttosto libera, madre artista, una famiglia bohémien, probabilmente gli ha dato questo lato ribelle e anticonformista che conosciamo oggi. L’informatica gli ha appassionato fin da adolescente, si è fatto una reputazione di hacker e attenzione, non un geek gentile, no, un pirata informatico curioso. È stato persino condannato nel 1996 per aver infiltrato una rete dell’esercito australiano. Il giudice ha detto che si trattava più di curiosità che di vera cattiveria, vi dice qualcosa?

Dopo questo, ha ben capito che il web poteva essere un’arma, una vetrina e soprattutto una gabbia per chi vuole rivelare verità nascoste. Così nel 2006 ha lanciato WikiLeaks, un portale per aiutare i whistleblower a trasmettere le loro informazioni senza farsi mettere i piedi in testa. Una scommessa folle, rischiosa, ma aveva già un piano: la trasparenza a tutti i costi.

Il punto di svolta è nel 2010. È lì che tutto esplode con la pubblicazione di un video choc che mostra un attacco americano in Iraq. Il colpo che fa male a Trump, Hillary, tutti quanti. WikiLeaks pubblica tutti quei documenti top secret, rivelando il lato nascosto delle guerre americane. Vi immaginate? Le Monde, The Guardian, il New York Times, tutti partner in questa operazione d’urto.

Julian Assange: chi è questo informatico diventato whistleblower internazionale

Allora, parlando d’identità, Julian è un tipo che ha iniziato nell’ombra degli hacker australiani. Prima del grande salto di WikiLeaks, già trafficava con i sistemi, attratto dalla libertà d’informazione. Onestamente, al di là del pirata, è un idealista, per questo alcuni lo amano e altri lo odiano.

È alto 1,79 m, il che lo rende piuttosto normale fisicamente, ma il suo impatto è enorme. Single, raramente ha parlato della sua vita privata, soprattutto a causa dei problemi giudiziari e degli anni passati chiuso o in prigione. Preferisce restare discreto, quasi misterioso.

Julian è anche un simbolo. Un tipo che si ama o si teme perché mette in discussione i potenti. Questo ragazzo ha l’audacia di sfidare gli Stati Uniti, con tutti i rischi che ciò comporta. Il genere di persona che vi fa gelare i capelli solo a sentirne il nome.

Il suo percorso prima di tutto ciò sono anni a scavare, hackerare, programmare, fino a capire che la sua vera lotta era per un’informazione libera e accessibile. Senza di lui probabilmente non si parlerebbe così tanto del diritto alla trasparenza e alla verità.

Da hacker australiano a fondatore di WikiLeaks: un lungo cammino verso la notorietà internazionale

Negli anni ’90, Assange è conosciuto nell’ambiente underground per le sue abilità tecniche e il suo spirito indomito. Ha fatto le sue armi nel piratare, non lo si può nascondere, ma l’effetto era più intellettuale che malevolo. Vi immaginate? Penetrare una rete militare solo perché lo stimolava intellettualmente? È pazzesco.

Tutto cambia con la creazione di WikiLeaks nel 2006. Offre un rifugio digitale a chi vuole diffondere segreti senza finire in galera. Ed è lì che la sua fama esplode con la bomba del 2010, quel famoso video “Collateral Murder” che mette il fuoco alle polveri. Il mondo scopre questa storia attraverso centinaia di migliaia di documenti declassificati.

Questo successo, però, lo mette nel mirino degli Stati Uniti. Perfino Hillary Clinton lo odia, il che la dice lunga. Chelsea Manning, colei che ha fornito i documenti, finirà in prigione, mentre Julian naviga tra cause legali e protezione.

Nel 2012 si rifugia all’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Sette anni rinchiuso in quella scatola minuscola, è difficile da immaginare. Assange vive lì una forma d’esilio, spesso difficile, lontano dalla libertà che lui stesso difende.

Vita privata e processi: le prove di un uomo braccato

Non si può parlare di Assange senza menzionare questo disastro giudiziario. Accusato in Svezia a partire dal 2010, proclama la sua innocenza e spiega che tutto ciò è solo un pretesto per estradarlo negli Stati Uniti. Così decide di rinchiudersi nell’ambasciata ecuadoregna, per evitare l’estradizione.

Onestamente, sette anni rinchiuso come un eremita, si pensa che debba cambiare una persona. La sua salute peggiora, i rapporti con l’ambasciata si irrigidiscono, è un vero e proprio isolamento. E nel frattempo WikiLeaks colpisce ancora, come nel 2016 con la pubblicazione delle e-mail che hanno affossato la campagna di Hillary Clinton.

Il ritorno alle questioni giudiziarie è duro nel 2019, quando l’ambasciata si ritira infine. Assange viene arrestato, segnato, quasi irriconoscibile. Una sequenza choc che il mondo intero ha visto, un simbolo della durezza con cui certi Stati trattano i whistleblower.

Viene allora accusato di spionaggio negli Stati Uniti, cosa che allarma molto sulla libertà d’informazione mondiale. Nel 2024, dopo una lunga battaglia estenuante, è finalmente libero, grazie a un accordo con la giustizia americana. Una fine di saga che forse segna un nuovo inizio.

Julian Assange nel 2025: attualità, lotte e controversie

E oggi, a che punto è Julian? Non è più rinchiuso a Londra, è libero e tornato in Australia. La sua battaglia continua, anche se ha perso molti appoggi. Ha persino appena fatto causa alla Fondazione Nobel, in una storia abbastanza sorprendente, legata al premio assegnato a un’oppositrice venezuelana.

È incredibile come resti sulla scena, tra battaglie giudiziarie e prese di posizione pubbliche. Non molla niente, anche davanti a istituzioni potenti, guadagnandosi tanto ammirazione quanto aspre critiche.

Il suo percorso è una vera montagna russa di successi, lotte e controversie. Collabora ancora con media e giornalisti, sempre animato da questa feroce voglia di difendere la libertà di informazione, anche a costo di tutto.

E se volete saperne di più sulle sue ultime vicende, vi consiglio di dare un’occhiata a questo riassunto preciso della sua liberazione nel 2024 o al suo caso giudiziario dettagliato che continua a far parlare nei media.

Alcune curiosità sorprendenti su Julian Assange 🕵️‍♂️

  • Ha rischiato di essere attaccato non solo da Stati ma anche da alcuni ex alleati, soprattutto dopo pubblicazioni controverse.
  • Nel 2012, confinato in una stanza minuscola per 7 anni, si concedeva le rare uscite per fumare su un piccolo balcone dell’ambasciata.
  • La sua salute è peggiorata così tanto durante la detenzione che diverse ONG, come Amnesty International, hanno lanciato l’allarme.
  • È stato per diversi anni in una relazione con una giornalista, ma il rapporto rimane molto discreto, quasi leggendario nella sua intimità.

Se volete capire perché Julian Assange è così controverso ma anche cruciale per la libertà di espressione, guardate questo approfondimento completo sui suoi processi da Amnesty International. Si percepiscono bene tutte le questioni in gioco.

Liste: Le tappe salienti della vita di Julian Assange 🚀

  • 1971: nascita a Townsville (Australia) 🎂
  • 1996: condanna per pirateria militare 💻
  • 2006: creazione di WikiLeaks 🌐
  • 2010: pubblicazione del video “Collateral Murder” e documenti militari segreti 📰
  • 2012: asilo nell’ambasciata ecuadoregna a Londra 🏠
  • 2016: diffusione delle e-mail della campagna di Hillary Clinton 📧
  • 2019: arresto e inizio della procedura di estradizione verso gli Stati Uniti 🚔
  • 2024: accordo giudiziario e liberazione 🎉
  • 2025: denuncia contro la Fondazione Nobel per il premio assegnato a un’oppositrice venezuelana ⚖️

Julian Assange, un personaggio straordinario, che ha segnato un’epoca e continua a interrogarci sui limiti della libertà di espressione e sul potere dei potenti. Più di un semplice hacker, un simbolo vivente, complesso e affascinante.

In questa battaglia, attira sia la simpatia dei difensori dei diritti umani che la rabbia dei governi. Ognuno ha la sua opinione, naturalmente, ma è questo che lo rende una figura tanto avvincente quanto indispensabile.

Pensate a tutto quello che ha attraversato: prigione, clandestinità, sorveglianza costante… è raro, davvero, vedere un uomo resistere così a lungo contro chi vuole ridurlo al silenzio.

E non sappiamo ancora cosa gli riserverà il futuro, ma una cosa è certa: Julian Assange non si fermerà presto, e continua a muovere gli equilibri. Ecco una figura che non lascerà nessuno indifferente.


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