Keren Ann

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Keren Ann: una voce fragile e luminosa della scena musicale francese

Keren Ann, nata il 10 marzo 1974 a Cesarea in Israele, ha già 51 anni nel 2025. Con i suoi 1m65, emana quell’eleganza leggera che si addice così bene alla sua musica dolcemente malinconica. Se non la conoscete ancora, vi state perdendo una bella esperienza. Ha quella cosa rara, un mix dolceamaro che si sente fino in fondo.

Una bambina del mondo, questo è certo. Olandese di origine, israeliana e persino un tocco giavanese da parte materna, Keren Ann è arrivata a Parigi a 11 anni. La Ville Lumière è un po’ il suo porto d’attacco, anche se la sua musica viaggia spesso lontano da lì. Parigi l’ha plasmata, anche se, ammettiamolo, confessa di recente che la capitale non la segue più davvero.

Prima che diventasse una star cozy della chanson française, ha girato molto. A 23 anni recita in un film di Alexandre Arcady e presta la voce a una colonna sonora. Non male per una principiante! Tanto vale, si unisce al gruppo Shelby nel 1998 dove assapora un primo successo con « 1+1 ». Sì, ha costruito la sua strada piano piano.

Da allora le sue collaborazioni sono leggendarie, in particolare con Henri Salvador, e i suoi album attraversano stili e lingue, con quella firma indefinibile. Se vi incuriosisce, adorerete scoprire il suo percorso pazzesco.

I primi inizi dolceamari e la svolta con « La disparition »

Il suo primo album solista, « La Biographie de Luka Philipsen », uscito nel 2000, già segna quella scrittura delicata, quasi fragile. Collabora con Benjamin Biolay, un duo che esplode qualche anno dopo. Insieme co-scrivono anche l’album « Chambre avec vue » per Henri Salvador, che gli vale due Victoires de la musique. Un vero riconoscimento!

Ma è davvero con « La disparition » nel 2002 che Keren Ann colpisce il pubblico in pieno. I ritmi sono dolci, il tono sensibile e, onestamente, il tour all’Olympia la consacra. Questo disco è una piccola meraviglia e sarà disco d’argento, con più di 55.000 copie vendute. Conferma che non è lì per fare la star, ma per fare musica che commuove.

Da allora non smette di sorprendere, cantando in inglese a partire dal 2003 in « Not going anywhere », con un successo un po’ più modesto ma che le apre la porta a nuovi palchi. Quell’anno, una rapida nomination ancora alle Victoires de la musique, categoria artista femminile. Il pubblico la ama per il suo lato un po’ misterioso e terribilmente sincero.

Volete capire perché non si parla solo di canto, ma di un universo? Guardate questa canale ufficiale YouTube, i suoi videoclip hanno un fascino ipnotico.

Keren Ann, la newyorkese d’adozione e le sue collaborazioni eclettiche

Il viaggio non si ferma qui. Nel 2004 esce « Nolita », un omaggio al quartiere newyorkese dove ha vissuto. Le canzoni rivelano un lato più delicatamente blues, con una voce che porta una certa malinconia avvolta nella fragilità. Non il successo commerciale sperato, ma un’opera che la conferma nel suo rifiuto delle mode.

Poi nel 2007 torna più rock con un album omonimo, sempre in inglese, con brani come « Lay your head down » o « It ain’t no crime ». Spinge la sua carriera su palchi internazionali, particolarmente in Francia e Stati Uniti, sempre con quel mix inedito di dolcezza e ombra.

Ama anche la collaborazione, in particolare con Barði Jóhannsson, con cui produce un album live molto apprezzato. Questo mostra la sua curiosità permanente, il suo amore per gli incontri musicali. Keren Ann non è mai fissa, è sempre in movimento.

Curiosi di saperne di più sui suoi progetti recenti e sulle sue ispirazioni? Scoprite le sue ultime riflessioni su Parigi e la musica, è avvincente.

Vita privata, malinconia assunta e sfida dell’arte senza compromessi

Keren Ann è anche una donna che ama con semplicità. Mamma attenta, confida che sua figlia è colei che può restarle accanto mentre crea. Questo dà un lato molto umano a tutta questa cantante un po’ mistica, no?

Ha conosciuto anche le difficoltà, come il furto dei suoi strumenti, trent’anni di ricordi volatilizzati. Piuttosto che crollare, ha tratto nuova forza, quasi metafisica. Questa capacità di trasformare il dolore in bellezza è un marchio di fabbrica per lei.

Il suo ultimo album « Paris amour », uscito dopo una lunga attesa, è segnato da una malinconia bluastra e testi che evocano l’amore, la rottura, la città della luce e persino le cicatrici del mondo. Il suo sguardo su Parigi è dolceamaro, sincero e poetico, lontano dai cliché.

Se volete immergervi in questa atmosfera unica, ascoltate il suo sublime singolo « La Sublime solitude », un colpo emozionale garantito.

Un mix di identità, emozioni e poesia

E il segreto del fascino di Keren Ann è questo mix sottile di origini, lingue ed emozioni che attraversa tutta la sua musica. Olandese, israeliana, parigina, naviga costantemente tra diversi colori, che danno alle sue canzoni questa impressione di intimità condivisa.

Non cerca la luce dei riflettori, ma quella di un giardino segreto, quello che si apre solo ad orecchie attente. Questo lato un po’ sfuggente, quasi fragile, conferisce a ogni suo album un’aura particolare. Ammettetelo, è intrigante, no?

Un altro punto forte che non si può dimenticare: la sua penna. Letteraria, poetica, racconta le sue storie con sobrietà, evitando il dramma ma mai il vero. E questo oggi è raro.

Per saperne di più su questa artista affascinante, la sua discografia e le sue novità, potete visitare il suo sito ufficiale, è un vero tesoro.

I momenti salienti, aneddoti e influenze di Keren Ann

Ci sono piccoli dettagli che adoriamo. Per esempio, i suoi inizi nella musica con il duo Shelby, un gruppo abbastanza discreto, ma che ha lasciato il segno con la canzone « 1+1 ». È pazzesco vedere come ha saputo evolversi poi.

Un’altra cosa è che non ha mai nascosto il suo amore per i primi artisti come Henri Salvador, con cui ha lavorato molto giovane, e Suzanne Vega, come apertura. Una vera appassionata di musica, semplicemente.

Se vi piacciono le collaborazioni un po’ improbabili, ne sarete accontentati. Ha registrato con Barði Jóhannsson, ma ha anche esplorato di recente il teatro musicale a Rennes. Questa poliedricità dimostra che non si accontenta mai del comfort.

Infine, il suo attaccamento a Parigi, anche se a volte critico, nutre molto la sua ispirazione. Non vedrete mai una star più sincera riguardo ai suoi legami con la sua città. A proposito di Parigi, leggete questa toccante intervista su Libération.

I progetti e le collaborazioni che segnano il 2025 per Keren Ann

Nel 2025, Keren Ann non è solo un’artista del passato che si riposa sugli allori. No, sta preparando un tour che inizia in primavera, con in particolare una data molto attesa a La Cigale a Parigi il 26 maggio. Sì, si sente il ritorno in grande stile.

Continua anche a circondarsi di musicisti prestigiosi per le sue produzioni. È pazzesco come sappia sempre trovare le persone giuste per sublimare le sue canzoni, rendendo ogni album unico.

Il suo ultimo disco « Paris amour » resta una bussola nel suo universo, mescolando l’intimo e l’universale con quella poesia delicata che la caratterizza tanto. Una musica per evadere, ricordare e soprattutto sentire.

Se volete essere davvero all’avanguardia, iscrivetevi al suo universo su il suo canale YouTube, lì scoprirete i suoi ultimi video ma anche dietro le quinte unici.

Gli indispensabili da ricordare su Keren Ann 🎵✨

  • 🎤 Cantautrice nata nel 1974, parigina d’adozione
  • 🌍 Origini israeliane, olandesi e giavanesi
  • 💿 Nove album principali tra cui « Paris amour » nel 2024
  • 🏆 Vincitrice di diverse Victoires de la musique
  • 🎶 Collaborazioni importanti con Henri Salvador, Benjamin Biolay, Barði Jóhannsson
  • 🎭 Poliedrica con progetti fuori dalla musica, in teatro in particolare
  • 🎸 Malinconia elegante, voce dolce, universo unico

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