Marlène Blin

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Ah Marlène Blin, ecco una giornalista che non si fa troppi problemi, sa. Oggi ha 50 anni, e forse la incrociate senza nemmeno pensarci su France 3. Nata nel 1975, questa parigina del Val-de-Marne ha quel fascino discreto di chi padroneggia la materia senza vantarsi delle proprie imprese. È alta circa 1,70 m, niente di troppo appariscente, piuttosto elegante e calma.

Quello che è divertente è che ha questa doppia competenza che impone rispetto. Ha iniziato con un diploma di maturità B, opzione economia – vi immaginate, avrebbe potuto essere qualcosa di diverso da una giornalista? Poi direzione Parigi, Sciences Po per dare un tocco in più, e anche l’ESJ di Lille, la famosa scuola di giornalismo dove alcuni mordono la professione a pieno denti. Marlène ha capito tutto e ha lavorato sodo, anche con francese, inglese, tedesco nelle orecchie… un vero cocktail.

Il suo percorso non è una storia di star che sono esplose di colpo no, no. Ha iniziato lontano da qui, a Saint-Pierre-et-Miquelon, fa sognare, no? È lì che era presentatrice e reporter. Non una fanfara, ma il vero lavoro sul campo. Poi torna nella madrepatria, la grande macchina France 3, con appuntamenti televisivi che parlano a tutti, il famoso 12/13, il 19/20 che conduce con quella tranquillità sicura. Francamente, non è da tutti ritrovarsi joker a questo livello in uno di quei telegiornali.

Quello che trovo fantastico è il suo lato molto terra terra. Niente scandali o difetti, una vita personale più riservata. Ha davvero scelto questa strada dove l’informazione fa il suo lavoro, niente effetti speciali o apparenze continue. Inoltre, condivide anche al di fuori del TG, un vero profilo impossibile da sbagliare su LinkedIn o in alcune interviste dove si percepisce una donna con un professionalismo calmo e misurato.

Marlène Blin: giornalismo francese e identità pubblica

Marlène Blin è una donna tipica del giornalismo televisivo francese, un po’ classica ma con un vero savoir-faire. Originaria del Val-de-Marne, respirava già l’informazione prima ancora di terminare il suo diploma in economia. Questo mix di economia e una formazione politicizzata a Sciences Po le ha dato una prospettiva sulle notizie che non si vede ad ogni angolo di strada. 🚀 Non è solo una presentatrice, comprende la politica e l’economia dietro, questo cambia tutto.

La vedete spesso in televisione nelle ore calde del TG, un momento in cui bisogna gestire la diretta, gli imprevisti, e rimanere fresca. La sua voce, il suo sguardo, questa calma… è quel tipo di giornalista in cui si sente che non c’è superficialità o artifici. Probabilmente questo la rende credibile per il pubblico. Fa anche da riserva di Audrey Pulvar o Stéphane Lippert, prova che le si dà fiducia nel mestiere.

Parla inglese e tedesco, questo dettaglio lo trovo molto interessante nel suo profilo. Dev’essere stato un bel vantaggio per i suoi reportage e il suo lavoro oltre i confini, una vera giornalista internazionale in senso ampio, anche se resta soprattutto su France 3. Un po’ la globe-trotter discreta dell’informazione, insomma.

Anche se è una figura della televisione regionale a Parigi Île-de-France, il suo volto resta familiare per alcuni, un po’ la vicina che si vede in TV senza conoscerla davvero. Ha quella modestia che non si sospetta sempre in questo mestiere dove alcuni sono troppo in luce. Potete facilmente scoprire di più sulla sua carriera su Programme TV o Wikipedia.

Da Saint-Pierre-et-Miquelon alla rete nazionale: un percorso non comune

Vi immaginate fare il reporter in un posto così isolato come Saint-Pierre-et-Miquelon? È lì che Marlène ha fatto le sue prime esperienze. Non facile quando vieni dalla regione parigina e ti ritrovi in un angolo di mondo quasi perso nel mezzo dell’oceano Atlantico. Quel passaggio deve averle forgiato un vero carattere, lo pensate bene.

Poi, tornata sul continente, ha ricoperto posizioni più esposte come presentare il 12/13 o il 19/20 nella regione Limousin. È lì che ha iniziato a farsi un vero nome in un ambiente meno frenetico rispetto alla capitale ma comunque intenso. Poi diventa joker su France 3 nazionale, in particolare al TG delle 19, una bella sfida dove bisogna mantenere i nervi saldi davanti a milioni di telespettatori.

Tra il 2006 e il 2009, la vediamo spesso sostituire Audrey Pulvar, cosa che l’ha proiettata su una scena nazionale più ampia. Nel 2009, prende piede in un altro slot, il 12/13, ma sempre da joker, con Stéphane Lippert. Tutto questo dimostra un percorso regolare, abbastanza lineare in verità, ma con una costanza che non si trova tutti i giorni.

Per informarsi di più sul suo itinerario, non esitate a consultare il profilo completo su Taille et âge célébrités, è appassionante vedere come qualcuno possa scalare le tappe senza mai perdere questa serietà tranquilla.

Marlène Blin e i suoi momenti salienti: qualche aneddoto

Non è certo una superstar, Marlène, ma quello che mi piace è che non corre dietro a questo. Sapevate che a volte ha sostituito Audrey Pulvar sul nazionale? Non è cosa da tutti, davvero. Immaginate lo stress! Inoltre, ha anche condotto il TG del giorno in diretta in piena campagna elettorale, cosa che le ha chiesto di destreggiarsi tra notizie politiche caldissime e atmosfera in studio. Il tipo di missione in cui non si fa solo la lettura del teleprompter, credetemi.

A volte la si vede anche affrontare temi umani forti, come i Giochi Paralimpici 2024 a Parigi. Un vero tocco personale che fa sì che il suo TG non suoni mai vuoto. Si sente che si appassiona a ciò che presenta, non interpreta la parte della performer, è abbastanza raro. 📺

Un aneddoto divertente: durante una trasmissione in cui sostituiva Stéphane Lippert, un guasto tecnico la ha lasciata in diretta con… nulla. Il silenzio in TV, quel momento imbarazzante in cui bisogna comunque cavarsela. Beh, Marlène se l’è cavata con classe e umorismo, sono questo tipo di piccole storie che rivelano le vere star.

Potete vedere questa adattabilità in azione, in particolare in alcuni suoi interventi accessibili tramite France 3 Paris Île-de-France, è sbalorditivo per naturalezza.

Le notizie e i progetti intorno a Marlène Blin nel 2025

Nel 2025, Marlène Blin continua il suo percorso su France 3 Paris Île-de-France, mantenendo il suo slot del 19/20 con un professionalismo intatto. Si parla anche di lei come joker di altre figure importanti del TG nazionale. Non male per una donna che non viene mai classificata nella rubrica people ma piuttosto in quella dei valori sicuri.

Partecipa spesso a grandi eventi televisivi come le edizioni speciali regionali o nazionali, a volte con ospiti o reportage a parte. È un vero tocco “made in France 3” a cui si dà fiducia per mantenere la rotta, anche nella tempesta mediatica.

Professionalmente, è anche attiva sui social professionali, dove condivide le sue esperienze e rimane connessa con la nuova generazione di giornalisti, un po’ come un’ancora necessaria nell’evoluzione costante dei media. Più informazioni si trovano su FranceTVPro.

Ha anche moltiplicato le collaborazioni con giornalisti come Audrey Pulvar, cosa che dimostra un rispetto reciproco nella professione. Non sorprende che sia un punto di riferimento nell’universo televisivo franciliano, un po’ la custode del 19/20 a Parigi.

Perché seguire Marlène Blin nel 2025?

  • 🗞️ Un’esperienza solida nel giornalismo televisivo francese, con più di 20 anni di carriera
  • 🎤 Una doppia formazione Sciences Po ed ESJ Lille che le dà uno sguardo informato sulla politica e l’economia
  • 🌍 Un’esperienza internazionale e linguistica con missioni a Saint-Pierre-et-Miquelon e competenza in diverse lingue
  • 📺 Una presenza regolare su France 3, vicina agli eventi locali e nazionali
  • ⚙️ Un’adattabilità comprovata in diretta e in momenti di alta pressione

Per un’immersione nel suo percorso e nella sua statura mediatica, una piccola visita a Fr Academic vi darà il tocco enciclopedico senza fronzoli, perfetto per completare.


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