Mathieu Amalric

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Conoscete sicuramente Mathieu Amalric, no? Quel tipo è un sorprendente mix di eleganza alla francese e talento grezzo. Nato il 25 ottobre 1965 a Neuilly-sur-Seine, ha ora 60 anni (già, eh). Con i suoi 1,75 m, ha quel carisma quasi discreto che ti colpisce appena entra in scena.

I suoi inizi non somigliavano affatto a quelli di una star del cinema classico. Prima di diventare l’attore che vedete in film come Quantum of Solace, ha cominciato dietro le quinte, come assistente agli oggetti di scena o anche come addetto alla mensa. Un vero percorso alla radice, che raramente si vede oggi.

Mathieu è anche un tipo piuttosto misterioso sulla vita privata. Ha tre figli, due con Jeanne Balibar (avrete senza dubbio sentito parlare anche di lei) e uno con Stéphanie Cléau, donna di teatro. E tra il 2019 e il 2024, condivideva la sua vita con Barbara Hannigan, una soprano canadese. Insomma, è un artista completo, in piena vita e piena creazione.

Ma aspettate, non sono solo i suoi film o il suo percorso a far parlare. Forse avete sentito parlare della polemica che lo circonda di recente. Sì, è pazzesco come riesca a far parlare di sé, anche fuori dalla telecamera, no?

Mathieu Amalric: un attore e regista che non somiglia a nessun altro

Nato da un padre giornalista e da una madre critica letteraria, Mathieu Amalric ha l’intelligenza nel sangue. Non è un caso se possiede questo lato intellettuale, sottile, che traspare nei suoi ruoli complessi. Si è fatto conoscere nel 1996 con Comment je me suis disputé…, e lì, francamente, si è capito che non era lì per fare da comparsa.

Se vi state dicendo “ah sì, è quel tipo con la voce così particolare”, forse lo conoscete anche per The Diving Bell and the Butterfly, film in cui interpreta un giornalista vittima della sindrome locked-in. La sua performance strappa il cuore, è un attore che mette corpo e anima in ogni ruolo.

Quello che mi sorprende sempre è che non si limita alla Francia. Lo vedete anche in blockbuster stranieri come Quantum of Solace, dove interpreta il cattivo, o ancora in The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.

Vi invito a dare un’occhiata alla sua filmografia completa su IMDB, perché lì c’è veramente un catalogo che fa girare la testa!

Un inizio lontano dai riflettori, dove tutto ha avuto inizio

Prima di brillare davanti alla telecamera, faceva piccoli lavori intorno ai set. E poi, Otar Iosseliani, un amico di famiglia, gli propone un ruolo in Les Favoris de la lune. È il suo primo passo, un po’ per caso, ma che gli apre la porta del cinema.

La sua vera svolta è il César del miglior esordiente che riceve nel 1997. Il premio per la sua interpretazione in un film di Arnaud Desplechin, che diventerà un fedele collaboratore. A volte, si dice che la vita ti fa gli occhiolini quando meno te lo aspetti.

Nel 2010 si lancia anche nella regia con On Tour. E anche lì, sembra che si diverta a sconvolgere le regole, visto che vince il César come miglior regista. Non male per uno che all’inizio scriveva recensioni, no?

Trovate di più sulla sua carriera su Wikipedia se vi interessa, è un vero appassionato, quest’uomo.

Carriera e successi notevoli di Mathieu Amalric da non perdere

Allora, i suoi film di punta non sono solo una questione di popolarità. Perché fare il cattivo in un James Bond è un bel biglietto da visita, non trovate? È Steven Spielberg anche in Munich, un film che ha segnato la sua epoca.

Ma eccelle davvero nei film d’autore, come Rois et Reines o Le Scaphandre et le Papillon. Proprio per quest’ultimo ha vinto un César nel 2008, con un ruolo fenomenale che gli è rimasto ancora addosso.

Inoltre, nel 2014, La Chambre Bleue che dirige, è selezionato a Cannes. Insomma, non si ferma mai. Tra grandi progetti e film più riservati, trova sempre un equilibrio che gli somiglia.

Per una panoramica completa della sua opera, andate su AlloCiné, c’è materiale per ore e ore.

Alcuni aneddoti succulenti che mostrano il vero Amalric

Sapevate che è un fan del calcio e tifa per i Girondins de Bordeaux? Sì, un attore con vere passioni sportive, cambia un po’ dagli stereotipi.

Una cosa divertente è che anche se interpreta ruoli complessi, a volte malinconici, mantiene un aspetto accessibile. In alcune riprese si è persino ritrovato a fare l’addetto alla mensa per necessità o per piacere. Non è comune per una star!

E suo padre, giornalista di fama, lo ha molto influenzato. Il suo rapporto con la politica e la società si sente nelle sue scelte di ruoli e nei suoi progetti personali. Un impegno che si percepisce nella sua arte.

Se volete approfondire questi piccoli dettagli, Zelig agence fornisce molte informazioni interessanti sull’uomo dietro la macchina da presa.

I progetti recenti e le collaborazioni di Mathieu Amalric

Negli ultimi anni moltiplica le esperienze, tra regia e recitazione. Nel 2023 esce un film che ha fatto impazzire la critica, con un tocco di humor nero abbastanza fuori dal comune. Ammetto, è sorprendente da parte sua.

Altro fatto notevole, ha collaborato più volte con grandi nomi internazionali. Per esempio, il famoso Wes Anderson che sembra apprezzare la sua presenza unica sui set, specialmente in The French Dispatch.

Nel 2025 continua a rinnovarsi con progetti ibridi, a volte teatro, a volte cinema. Recita anche in produzioni più modeste ma sempre appassionanti, per restare in contatto con il suo pubblico francese.

Per seguire le sue ultime novità da vicino, Cinefil è un ottimo sito, con interviste e notizie freschissime.


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