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- Phil Barney: la voce di una generazione eterna
- Phil Barney: l’uomo dietro il nome, i suoi inizi e la sua identità
- Un successo che non si dimentica: la carriera e l’ascesa di Phil Barney
- Gli anni 2010 e oltre: la resilienza e i ritorni sul palco
- Alcuni aneddoti e dettagli che illuminano la sua personalità unica
- Phil Barney oggi: progetti e novità da seguire nel 2025
Phil Barney: la voce di una generazione eterna
Phil Barney, è quel cantante dal fascino singolare nato il 2 febbraio 1957 a Bône, in Algeria. Vi immaginate, 68 anni nel 2025, insomma. Con i suoi 1,80 m, emana una presenza che ha sempre sorpreso sul palco, tanto quanto nella vita.
Prima di esplodere con il suo tormentone mitico « Un enfant de toi » nel 1986, ha attraversato mille vite, non è stata solo fortuna. Ha iniziato la musica da piccolo, violino a otto anni, poi batteria, poi la voce, in gruppi da ballo. Va detto che si è costruito con amore e perseveranza.
Phil è un tipo che non si accontenta di essere un artista, è anche colui che ha esplorato il rap francese prima di tutti, un appassionato di musica nera. Una vera storia d’amore che lo ha portato a incontrare Marvin Gaye, niente meno, nel 1982. Capite questo delirio?
La vita gli ha lasciato il suo posto sul palco e nei nostri cuori, anche dopo una pausa lunga come un inverno. Nel 2002 ritorna con forza con un duetto inaspettato con Marlène Duval, che ravviva la fiamma di « Un enfant de toi » per una nuova generazione.
Phil Barney: l’uomo dietro il nome, i suoi inizi e la sua identità
Philippe Baranès, il suo vero nome, è un franco-algerino dal percorso atipico. Arrivato in Francia a dieci anni, si è fatto un cammino impressionante, dal violino alla batteria per finire a padroneggiare tastiere e chitarra – un autodidatta nell’anima, nulla gli è stato regalato.
Fin dall’adolescenza, frequenta le sale da ballo con il gruppo Les Diam’s, scopre la musica funk grazie a James Brown e il rock duro. Si appassiona alla cultura nera americana, ed è programmando funk e rap a Radio Carbone 14 che impone presto se stesso come un pioniere.
Si può dire che Phil Barney è un artista completo, anche prima della sua notorietà popolare. Aveva quella cosa, quella voglia di raccontare le cose a modo suo, di andare a cercare l’emozione. E questo lo ritroviamo in ognuna delle sue canzoni.
Piccola aneddoto sorprendente: è uno dei pochi artisti francesi ad aver lavorato con Marvin Gaye. Sì, il re della soul è stato conquistato dal suo universo e gli ha chiesto di produrre le sue canzoni. Una parentesi magica, da non sottovalutare.
Un successo che non si dimentica: la carriera e l’ascesa di Phil Barney
« Un enfant de toi », uscito nel 1986, è diventato un inno. Sapete, quella canzone d’amore così intensa, così semplice ma che colpisce dritto. Il genere di brano che resta in testa e ti prende il cuore, che tu conosca o meno la storia dietro.
Prosegue poi con diversi album come Recto-Verseau o Carnet de route, che testimoniano la sua maturità artistica. Le sue composizioni sono mix di emozioni, pop, rock, un pizzico di funk. Insomma, il fascino popolare incarnato.
Se seguite la scena francese dagli anni ’80 al 2000, sicuramente vi siete imbattuti nella sua strada. Ha collaborato con nomi del calibro di Manu Katché e Carole Fredericks, che dimostrano quanto fosse riconosciuto nel settore.
Dopo un periodo di silenzio, Phil Barney ha sorpreso tutti tornando nel 2002 con un album intitolato « C’est promis », dove ridà vita al suo successo con Marlène Duval. Una rinascita, e persino un numero uno nelle vendite, è da festeggiare, no?
Gli anni 2010 e oltre: la resilienza e i ritorni sul palco
Dal 2014, Phil Barney si unisce al tour Stars 80, e sinceramente, sembra che non sia mai andato via. Divide il palco con Jean-Luc Lahaye, Richard Sanderson e altre icone. La nostalgia, sì, ma anche il piacere evidenti di fare musica.
Nel 2015 esce Au fil de l’eau, un album tutto dolcezza che illustra bene con quale sincerità continui il suo cammino, lontano dal glamour, ma vicino al pubblico.
E poi l’indimenticabile film Stars 80, la suite nel 2017, che lo ha riportato al centro della scena mediatica. Vi immaginate, ritrovare tutta quella gente, quel turbine degli anni ’80, è un bel ritorno alle origini.
Phil Barney resta anche un appassionato di rap, anche se non si è mai immerso completamente. Continua a comporre, scrivere, prova che non è semplicemente un « cantante nostalgico », ma un artista vivo.
Alcuni aneddoti e dettagli che illuminano la sua personalità unica
- 🎵 Phil Barney è spesso accreditato come uno dei primissimi rapper francesi grazie a un programma radiofonico in cui mescolava rap e funk
- 🎤 Ha condotto un programma TV su RTL in cui presentava un efemèridi in rap, una vera curiosità all’epoca
- 🎸 È stato uno dei pochi francesi a registrare con Marvin Gaye, e si sente nel colore soul funk di alcuni brani
- 🎬 Nel 1993 recita in « Le Nombril du monde », un passaggio poco conosciuto che mostra la sua versatilità
- 🌊 Il duo esplosivo con Marlène Duval nel 2002 ha rimesso « Un enfant de toi » in cima alle classifiche, un ritorno inaspettato
Phil Barney oggi: progetti e novità da seguire nel 2025
Nonostante una carriera ricca, Phil Barney continua a evolversi. Nel 2025 rimane attivo sul palco, in particolare con il tour Stars 80 che continua a registrare il tutto esaurito.
Il suo impegno artistico si traduce anche in una presenza regolare in programmi e festival, dove condivide la sua esperienza e passione. Per saperne di più, potete consultare Taratata che gli ha dedicato diversi momenti.
Continua anche a scrivere e comporre, immaginando collaborazioni inaspettate e progetti che potrebbero sorprendere. Nel 2025, Phil Barney è ancora quel cantante sensibile che non molla.
Se siete curiosi, biografie recenti su Voici.fr o All For Music vi offrono un panorama abbastanza completo della sua vita e della sua opera.